Il relitto di Pomonte, causato dall’affondamento della nave italiana Elviscot, è un famoso sito subacqueo a 150 metri dalla costa sud occidentale dell’Isola d’Elba, di fronte all’omonima baia di Pomonte.
La sua vicinanza alla spiaggia, la profondità massima di 12 metri e l’assenza di correnti rende il relitto facilmente accessibile a subacquei di tutti i livelli e anche agli snorkelisti.
Storia dell’Elviscot e del suo affondamento
L’Elviscot era un mercantile italiano costruito nei cantieri navali olandesi nei primi anni 60 lungo oltre 60 metri e che poteva raggiungere una velocità massima di circa 11 nodi.
Partita da Taranto e diretto al porto di Marsiglia, il 10 gennaio 1972, durante una tempesta, la nave andò a sbattere sullo Scoglio dell’Ogliera e cominciò ad imbarcare acqua.
Fortunatamente l’equipaggio riuscì a salvarsi abbandonando l’Elviscot che rimase inizialmente con la prua incagliata per poi affondare completamente dopo qualche giorno.
Immersione sul relitto di Pomonte
Il relitto di trova su un fondale sabbioso adagiato sulla sabbia e inclinato sul fianco destro. La poppa è rivolta verso il mare aperto mentre la prua è ancora visibilmente incastrata sugli scogli verso la baia di Pomonte.
Partendo dalla poppa del relitto è facile raggiungere in immersione la zona della plancia di comando pinneggiando lungo un comodo corridoio illuminato da spettacolari giochi di luce che penetra dagli oblò.
I subacquei più esperti, passando per il fumaiolo, potranno invece arrivare fino alla sala macchine ancora in ottimo stato.
La nave è un vero e proprio reef naturale popolato da innumerevoli microrganismi marini e habitat per molti pesci. Non è difficile incontrare gronghi, murene, cernie ma anche occhiate e castagnole nel blu.
Si raccomanda di avere le adeguate competenze e certificazioni per immergersi nel relitto e di rispettare l’ambiente marino e non danneggiare o disturbare la fauna e la flora presenti.